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Comunicare i cambiamenti: 8 consigli

 

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Quando si innescano cambiamenti rilevanti la comunicazione aziendale assume un ruolo preponderante, ma assai raramente questa viene gestita in maniera organica e mirata per garantire determinati risultati e prevenire spiacevoli fenomeni di instabilità collettiva ed organizzativa.


Le persone elaborano le informazioni attraverso i sensi assegnando un preciso significato  basandosi sui propri valori e credenze che  generalmente sono modellati dalle esperienze dirette ed indirette. I cambiamenti nelle organizzazioni sono sempre più frequenti ed allo stesso modo le reazioni che ne scaturiscono sono sempre più stereotipate.

Il potere di comunicare viene spesso sottovalutato o sottoutilizzato, o in alcuni casi anche temuto e quindi minimizzato, creando una spirale negativa tra cause ed effetti, che può fare perdere il controllo dei cambiamenti proprio nella fase più delicata che dovrebbe fare da ponte tra esistente e futura organizzazione.

 

Ma vediamo in sintesi alcuni suggerimenti per comunicare i grandi cambiamenti organizzativi in modo efficace:
 

1. Semplificare i messaggi, trasmettere il minimo indispensabile toccando gli aspetti salienti.  Questo approccio facilita il processo di comunicazione e di comprensione. Talora, si assiste a lunghe comunicazioni che di fatto non comunicano nulla di concreto e non rispondono alla maggior parte dei quesiti taciti avvertiti dalle persone.
 

2. Effettuare la comunicazione usando più strumenti di comunicazione incrociati, non limitarsi alle lettere che sono “strumenti freddi” che raramente comunicano emozioni o fatti ben definiti in prospettiva.

 

3. Definire “chi” deve comunicare, il “cosa” e il “come”, guidando il processo ai vari livelli gerarchici e divisionali, in quanto i collaboratori chiederanno sicuramente ai loro capi: “come dobbiamo interpretare questi messaggi”?

 

4. Sollecitare feedback immediati da parte dei destinatari. Generare situazioni di ascolto per verificare la comprensione, non dare per scontata la comprensione. Assai diffusa la tendenza a creare comunicazioni top-down che innescano talora pensieri e azioni disfunzionali o caotiche.

 

5. Mantenere massima coerenza tra comunicazioni, decisioni, fatti osservabili, mille parole possono essere distrutte da un fatto, ed il fatto in questione può essere preordinato o del tutto casuale!
 

6. Creare opportunità per chiarire i dettagli pratici delle comunicazioni, quali sono le implicazioni di ciò che è stato comunicato su ogni individuo, squadra e organizzazione.
 

7. Raccogliere i feedback e analizzarli in modo sistematico per conoscere in anticipo le interpretazioni e generare un rapido riallineamento dei significati. Ogni messaggio per quanto studiato viene interpretato e non sempre questo può andare nella stessa direzione di chi l’ha ideato.
 

8. Ripetere i messaggi in diversi modi, almeno 3 volte, l’efficacia si raggiunge molto bene alla 5^ volta. Le persone tendono a dimenticarsi dei fatti e non sempre riescono a collegare certi eventi, perché oltre ai cambiamenti hanno tante cose a cui pensare nel day-by-day.

Questi suggerimenti indicano in poche parole come la comunicazione nei progetti di cambiamenti su larga scala debba essere curata nei minimi dettagli, se non si vuole andare incontro a spiacevoli ed indesiderati eventi, ciò è sintomatico della necessità di avvalersi di competenze specifiche che raramente si possono improvvisare.

 

 

 

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